Bring me to Life, Pretty Cure Max Heart

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videl93X
view post Posted on 12/8/2012, 18:57




Ecco qua una storia completa che consta di 20 capitoli scritta da me. La mia prima fanfiction conclusa e di cui vado fiera!
Ecco una veloce presentazione copia-incollata da quella che ho scritto su EFP, il sito di ff sul quale l'ho pubblicata:
"Ho voluto sconvolgere un po' di luoghi comuni sulle Pretty Cure e farne quasi uno shonen. Ad esempio... cos'erano le Pretty Cure all'alba dei tempi? Qual è la storia antica di quel potere? E se quella storia si intralciasse con gli eventi presenti di Nagisa e Honoka? E se il loro fosse... un racconto avvolto nelle tenebre?
«Esiste una storia che testimonia queste tenebre. La mia storia.»
Spero di avervi incuriositi. Buona lettura ragazzi/e!"

Bring me to Life



1. Prologo: l'inizio della fine?~

Non penso che si dovrebbe poi così tanto biasimare chi agisce nelle tenebre; chi, quelle tenebre, le fa riposare dentro al proprio cuore, finché un giorno esse fuoriescono inesorabilmente. Alla fine, esiste forse qualcuno al mondo che può controllarle? Esiste forse qualcuno che ne sia esente? No, io non credo. Ma credo che doverle assecondare comporti non pochi problemi. Ma che dico? Non “doverle”, ma piuttosto “volerle” assecondare... c’è un abisso di differenza, anche se spesso non ci si rende conto di ciò che comportano davvero queste due parole. No, non è davvero il caso... eppure esse non mi hanno mai abbandonata. Nemmeno quei giorni della mia adolescenza, quando credevo finalmente che il mondo avesse preso per me una piega del tutto nuova e positiva. Esiste una storia che testimonia queste tenebre. La mia storia.

«Nagisa, sei di nuovo in ritardo!» sentenziò una professoressa dal viso truce mentre additava la sua alunna. Quest’ultima, dal canto suo, cercò e incrociò lo sguardo della sua leggendaria migliore amica Honoka, sospirando. Poi sussurrò appena uno “scusi” e strisciò imbarazzata al suo posto in classe. Sì, questo era un fatto abbastanza normale per la giovane Nagisa Misumi, ormai lo sapevano tutti. Anche lì, in quella classe del primo anno del liceo Shizumi, la nuova scuola che frequentavano lei e la sua fidatissima Honoka Yukishiro. Era passato quasi un anno esatto dalla loro ultima battaglia contro Dotsuku, e sembrava che fosse tutto finito.
Ma non era così.
La situazione attuale era ben diversa da quella descritta. Essa infatti rappresentava le vicende giornaliere di un mondo che purtroppo ora non apparteneva più a alla realtà effettiva, e risaliva nulla di meno che alla settimana precedente. Ma in quel corto arco di tempo di sette miseri giorni si era scatenato il putiferio più assoluto sul pianeta Terra. Re Jaku era tornato per la terza volta. I soldati delle tenebre avevano cominciato ad attaccare in vari punti del globo terrestre, tutti insieme e tante volte. L’ira di Dotsuku ormai non riguardava più il solo Giappone, al seguito delle Pietre Prismatiche in possesso delle Pretty Cure; si era espansa e tradotta nel collasso ordinario delle più importanti città mondiali: New York, Parigi, Roma, Tokyo, Londra, Mosca, Buenos Aires... e questi erano solo alcuni dei nomi che si erano eclissati nell’ombra della distruzione in soli sette giorni. Migliaia di vittime. Le Pretty Cure avevano corso in vano in ogni angolo della Terra sfruttando i poteri della luce, ma a nulla erano valsi i loro sforzi: l’idea che si era formata nel cuore della gente era di un’apocalisse; un mondo nel terrore e due quindicenni nel disperato tentativo di proteggerlo, cosa che riusciva veramente male. In questo scenario di distruzione, quello che le due eroine non sapevano è che avevano sbagliato l’oggetto della loro battaglia: il vero nemico non era il mondo di Dotsuku. Ma questo l’avrebbero scoperto più avanti nel tempo, insieme a tutti i segreti insiti nelle paladine della Luce che non erano mai stati svelati. Nemmeno da loro stesse.
 
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