L'accusa

Una pistola tenuta saldamente tra le mani,un proiettile che colpisce e uccide. Un corpo esanime. E l'accusa. Ho sempre avuto un'alta considerazione della vita, ho sempre pensato che fosse il dono più grande che ci sia stato donato e il dono più grande da poter donare. Nonostante ciò, non ho mai capito il senso di un'accusa. Si accusa chi ha sbagliato, certo, questo lo so. Ma chi su questo mondo non ha mai errato? Infondo siamo tutti degli assassini. C'è chi uccide con la bocca e chi con una pistola. Ma alla fine, si uccide sempre. Dunque, mi chiedo, con quale coraggio l'uomo accusa il suo prossimo del suo peccato. Perché si sa, l'accusa maschera sempre una colpa propria. E intanto esiste ancora la pena di morte. E io mi chiedo che differenza ci sia tra chi ammazza un passante e chi ammazza un assassino. Penso nessuna. E dunque andrebbe ucciso anche l'assassino dell'assassino, e il giro non cesserebbe mai. Si condannerebbe l'uomo alla propria estinzione. Ma tanto lo stanno già facendo.